L’Innovazione non è una scintilla

Spesso la gente crede che l’Innovazione sia una scintilla, una fiammata che improvvisamente illumina la mente buia di qualche manager o di qualche ingegnere, chiusi nel loro ufficio mentre fissano il soffitto bianco e mentre ascoltano Bach.

Sono quelli che poi ti dicono “Con un’idea come questa non puoi non cambiare il mondo e diventare ricco, è impossibile!”, che ricorda un po’ quelli che dicono “Con quella macchina fotografica non puoi fare foto brutte, fa tutto da sola!” e ancora “Con quella chitarra non puoi suonare male, ha un suono meraviglioso!”.

Beh, è ora di sfatare qualche mito: con una macchina fotografica professionale è possibilissimo fare foto orrende e con una Fender è possibilissimo suonare male. Anche malissimo.

Allo stesso modo, naturalmente, con un’idea in testa è possibilissimo non fare alcun soldo (o forse addirittura perderne), non cambiare per nulla il mondo ed a volte fare qualche figuraccia davanti a quel mondo che si sarebbe voluto cambiare.

Tuttavia l’Idea può essere il punto di partenza di quel processo, chiamato Innovazione, che ha l’obiettivo di creare valore partendo proprio da un’idea.

 

L’Innovazione quindi è un processo, ha un inizio, una fine e fasi diverse. Ha proprietari e stakeholders, è soggetta ad influenze positive e negative, ha alcune strutture organizzative disposte a pagarne i costi ed altre pronte a godere dei successi ottenuti: nuovi prodotti, nuovi servizi o nuove e migliori modalità di fare business.

All’interno del processo di Innovazione dobbiamo abituarci a ragionare su concetti chiave come: il raffinamento dell’Idea, la costruzione dell’Opportunità, la valutazione effettuata tramite processi iterativi che distribuiscano saggiamente le risorse, la realizzazione di un business case. Infine saremo chiamati a convincere il nostro sponsor (finanziatore esterno o struttura interna alla nostra organizzazione) a finanziare lo sviluppo prototipale o concreto della nostra opportunità, ma solo dopo aver definito e razionalizzato tutte le condizioni al contorno.

E chiaro quindi che per abilitare correttamente le politiche di Innovazione nelle grandi organizzazioni aziendali è necessario mutare alcuni modelli organizzativi, al fine di renderli compatibili con le fasi di questo nuovo processo. Un processo che andrà correttamente disegnato e, di conseguenza, messo in pratica, con l’obiettivo di fornire all’organizzazione tutti gli strumenti necessari per superare la cosiddetta “Valle della Morte”, quel delicatissimo spazio decisionale posto, in ogni organizzazione, tra l’individuazione di una buona idea e la sua commercializzazione.

Il rischio, in caso contrario, è che si continui a suonare una Fender scordata.