Il governo guidato dal Prof. Mario Monti ha giurato ieri pomeriggio alla presenza del Capo delle Stato Giorgio Napolitano.
La presentazione della lista dei ministri ha però fatto un po’ storcere il naso a molti addetti ai lavori del web per l’assenza di un fantomatico Ministero di Internet.
Personalmente ritengo che la costituzione di un Ministero di Internet sia del tutto inutile in quanto la rete è uno strumento che deve parte della sua potenza e della sua efficiacia proprio alla mancanza di una sua regolamentazione, fatti salvi gli utilizzi illegali che però sono già regolamentati attraverso le normative tradizionali.
Quello che, a mio avviso, attualmente manca nella squadra di Governo, è invece una concreta delega ad un tema che potrebbe rivelarsi centrale nella ripresa economica prossima ventura: l’Innovazione.
L’Innovazione tecnologica, metodologica e di processo, rappresenta un tema centrale che non può più essere trascurato e che dovrebbe essere considerato parte integrante di ogni azione di governo, dalle politiche economiche a quelle sociali.
Per ottenere questo risultato potrebbe non essere necessario istituire un apposito Ministero dell’Innovazione, quanto piuttosto replicare ed applicare i modelli organizzativi presenti in alcune grandi aziende italiane che considerano l’Innovazione un asset e non esclusivamente un costo e con quest’asset producono utili.
Una possibile strategia potrebbe essere l’istituzione di una commissione interministeriale permanente che curi i temi dell’Innovazione applicata al dominio di ciascun ministero, consentendo anche la partecipazione allargata alla “rete”, in modo da raccogliere idee e spunti innovativi direttamente dal bacino in cui tradizionalmente queste nascono e crescono.
Gli strumenti ci sono tutti, non resta che iniziare ad usarli con intelligenza e determinazione.
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