Qualche passo avanti nelle professioni per il Web

SkillSecondo la ricerca Fattore Internet, commissionata da Google al Boston Consulting Group ed i cui risultati possono essere liberamente scaricati in pdf, emerge che nel 2010 Internet ha contribuito per il 2% al PIL italiano con circa 31,5 miliardi di euro.

Le cose sono ancora più interessanti per il futuro, in quanto la previsione è che questi numeri possano raddoppiare entro il 2015, portanto la cosiddetta “Internet Economy” a volumi stimati in 59 miliardi di euro, pari al 4,4% del PIL italiano, con un tasso di crescita annuo del 18%.

Tutto questo in uno scenario che vede le professioni del web tra le più deregolamentate nel panorama professionale italiano, al punto che spessissimo i professionisti del web, programmatori, architetti, project manager e specialisti, vengono assunti con contratti che nulla hanno a che fare con la loro professionalità, dal contratto del commercio a quello metalmeccanico.

Non si tratta tuttavia di un problema esclusivamente di forma, bensì di sostanza, in quanto ancora non esiste una completa classificazione e definizione dei professionisti del web, delle loro specificità e differenze, delle competenze attese e della formazione necessaria a raggiungere un certo tipo di professionalità.

Spesso si da per scontato che un laureato in Scienze dell’Informazione o un Ingegnere Informatico sappiano fare tutto, dimenticando però che c’è una bella differenza, per esempio, tra chi si deve occupare di progettare le logiche di funzionamento e l’architettura di un sistema informativo e chi deve invece progettarne l’interfaccia utente. Si tratta, infatti, di competenze e specificità totalmente diverse.

Nei mesi scorsi si è occupato della questione anche il CEN (Comitato Europeo di Normazione), attraverso la pubblicazione del documento European ICT Professional Profiles, all’interno del quale viene definito un albero di profili professionali ICT europei.

Albero dei profili ICT europei

Albero dei profili ICT europei


A partire da questa impostazione ci si aspetta quindi la definizione di profili ICT europei di terza generazione che siano più specializzati e maggiormente aderenti alle specificità delle singole tipologie di organizzazione.

In Italia, già da molti anni, su questo tema opera un gruppo di lavoro eterogeneo, composto da decine di professionisti, aziende ed organizzazioni, si tratta del Gruppo Web Skills Profiles, coordinato dall’associazione IWA Italy

Recentemente il gruppo di lavoro ha prodotto il primo di questi profili web di terza generazione si tratta del profilo del Community Manager e nelle prossime settimane inizierà la prima sessione di formazione istituzionale finalizzata a formare il Community Manager secondo le specifiche del profilo europeo.

Possiamo dire quindi che finalmente qualcosa si muove, non resta che aspettare la definizione degli altri profili di terza generazione oppure, in una modalità maggiormente partecipativa, contribuire alla loro realizzazione e definizione entrando direttamente nel gruppo di lavoro.


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